Come sfuggire alla sindrome da Cenerentola e come sconfiggerla in 10 mosse

No, non è quella di parlare coi topolini, ma è quella di sentirsi schiacciati dalle troppe faccende.

Prima è arrivato il lavoro a tempo pieno, poi è arrivata la coppia, la casa, i gatti, un bel bambino e dopo 4 anni e mezzo, una bambina.

C’è stato un momento della mia vita in cui mi sentivo veramente schiacciata da tutto. Sono fortunata perché nel mio compagno ho trovato un collaboratore fantastico ma ciò non impediva il senso di soffocamento.

Parlavo con le mie amiche e la sensazione era comune.

Adesso faccio qualsiasi cosa “perché le devo fare e non perché le voglio fare “

Non sono mai stata organizzata, ordinata, programmatrice. Il caos stava prendendo il sopravvento, soprattutto della mia testa e dei miei pensieri. A quel punto, o fai saltare tutto, o reagisci.

Questa vita me la ero scelta? Assolutamente sì!

L’avevo voluta? Assolutamente sì !

Ho ricominciato a lavorare su me stessa partendo da piccoli passi. Che poi, se una cosa la guardi da un’altra prospettiva, cambia drasticamente. Perché stavo facendo tutte quelle faccende? Per le persone che amo! è stata la risposta.

A questo punto, è cominciato l’allenamento. Ogni volta che mi teovavo a dover affrontare un lavoro, mi imponevo di pensare a quanto poco mi ci sarebbe voluto per portarlo a termine. Sembra stupido, ma il cambio di prospettiva ti dà una marcia in più. Ma arriviamo ai 10 punti e per me sono diventati fondamentali e che spero possano aiutare anche te.

1- Ho cominciato a frazionare tutti i grandi lavori che mi rimanevano nel week-end, che mi strozzavano nei miei due giorni di riposo, in tante piccole operazioni suddivise durante la settimana.

2- Il cambio dei letti è passato dal sabato ad un giorno settimanale, a rotazione un letto alla volta.

3 – Ho smesso di aspettare che il forno fosse completamente incrostato per passare a pulirlo una giornata intera, cerco di tenerlo come nuovo. Ad ogni utilizzo lo passo ancora tiepido con un panno inumidito e con il sapone di Marsiglia. Lo sorco viene via in un attimo e, quasi mai, occorre risciacquare.

4 – Il bucato? Tassativamente una lavatrice al giorno. Stiro almeno possibile e cerco di spiegare in maniera che vestiti possono rimanere in ordine dentro i cassetti.

5 – La doccia? La pulisco mentre la sto facendo. Questo evita che si depositino grandi macchie di calcare sui vetri e di usare olio di gomito in futuro.

6 – L’aspirapolvere? Tassativamente ultraleggera, senza filo, senza sacchetto.

7 – Mi aiuto con ogni tipo di elettrodomestico che mi possa facilitare la vita. Qualche esempio? La pistola a vapore per rimuovere lo sporco più ostinato in un attimo, un asciugagocce per pulire vetri e specchi senza bagnare in terra, senza aloni e senza perder tempo.

8 – Evito, come la peste, tutti quei detersivi o detergenti che sarei costretta a risciacquare.

9 – Chiedo aiuto ai miei familiari. Una volta piegato il bucato, i bambini sono in grado di metterlo nei cassetti, possono passare la polvere, pulire le loro scrivanie, svuotare i loro cestini, ecc…

10 – Ho smesso di farmi carico di tante faccende che possono fare i bambini, anche se, non le fanno come avrei voluto io

E tu, come sfuggi alla sindrome di Cenerentola?

Se ti fa piacere condividi con me la tua esperienza, risponderò sicuramente

Laura

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